Normalmente la zucca si trova in vendita a fette e quindi il “problema dei semi” non vi toccherà particolarmente; se invece avete le vostre zucche o ne acquistate di piccole, avrete a disposizione una discreta quantità di semi di zucca che, probabilmente, butterete!!!

ORRORE!!!
Ho sempre pensato che la natura (o chi per essa) ha provvisto il necessario per gli uomini di ogni zona e/o regione nel raggio ragionevolmente raggiungibile da un essere umano non meccanizzato!

I semi di zucca sembrano dimostrare questa teoria essi contengono:
omega-3 e omega-6, proteine, vitamine (specie B e E) e minerali.
In Germania e nei paesi dell’est ci fanno l’olio da usare crudo sulle insalate e noi li buttiamo, andando poi a comprare i vari integratori perchè hanno, ad esempio, una riconosciuta azione antinfiammatoria sulla prostata...

Stando al sito http://www.scienzavegetariana.it i semi di zucca contengono meno omega 3 dei semi di lino (per 100 g. siamo a 5 contro 17) ma i semi di zucca li abbiamo già in casa (se decidiamo di comprare una zucca intera o di coltivare zucche) e sono molto più piacevoli da sgranocchiare anche per i bambini.

Passiamo alle ricette per prepararli, ce ne sono due:

Primo metodo:
Pulire bene i semi di zucca da ogni filamento o quasi  (non è un lavoretto facile facile, o meglio, è un pò noiosetto, ma il risultato vale la pena) e sciacquarli bene. Io li lascio a bagno qualche ora, cambiando l’acqua ogni tanto.
Metterli in un pentolino con una bella “pizzicata” di sale fino, mescolare e lasciare il pentolino a lungo nell’angolo della stufa dove il calore è meno forte. Ogni tanto mescolare in modo che tutti i semi si asciughino bene. Più i semi stanno sulla stufa e più croccanti diventano, ma non bisogna farli abbrustolire.

Secondo metodo:
Dopo averli ben puliti (da questo credo che non ci sia scampo) farli bollire per una decina di minuti in acqua salata, poi scolarli e farli seccare e/o abbrustolire un pò,  a seconda dei gusti in forno.

Note alla ricetta:

[1] La prima volta che ho trovato questa ricetta (metodo1) chi la spiegava raccontava di come li faceva sua nonna quando lei era bambina e diceva che la nonna utilizzava un barattolo tipo quello dei pelati per cuocerli sulla stufa. Pensandoci, visto la camera d’aria che si formerebbe sotto al fondo del barattolo per via del bordino, potrebbe essere un buon metodo per farli asciugare a temperatura molto bassa.

[2] Pulendo i semi di zucca non ho potuto fare a meno di chiedermi come diavolo fanno a pulire industrialmente i semi. Le possibili risposte che mi sono data non sono belle, sarebbe interessante sapere come fanno davvero.

Alla cena della Zucca, organizzata l’anno scorso al presidio NoTav di Venaus, Patrizia aveva servito delle polpette di zucca con una salsa ricca di cipolle.

Qualche giorno dopo a casa, avendo un pezzo di zucca disponibile ma, tanto per cambiare, poca voglia di spignattare (fai cuocere la zucca, prepara le polpette, falle cuocere ed a parte fai la salsa con le cipolle! Troppo elaborato per la mia idea di cucina quotidiana) allora  ho pensato di cucinare questo (in pratica è la ricetta del fegato alla veneta con la zucca al posto del fegato: roba da leccarsi i baffi!):

Ingredienti: zucca, cipolle, olio,  sale.

Sbucciate le cipolle e tagliatele a fettine non troppo sottili (diciamo mezzo centimetro o qualcosina in più ma assolutamente sotto al centimetro?). Non chiedetemi quante, diciamo un paio non troppo grosse, abbastanza da coprire il fondo della padella. 
Fatele appassire  con un poco d’olio. Cosa vuol dire fatele appassire? Beh, se tenete il fuoco troppo alto le cipolle friggeranno colorandosi e cambiando di sapore, per farle rimanere “dolci” bisogna cucinarle a fuoco basso, aggiungendo un pochino d’acqua se vi sembra che la loro acqua naturale si è asciugata.

Aggiungete dei tocchetti di zucca (quanta? a ridaje: non lo so, diciamo che tagliata a pezzi di circa due centimetri per lato, deve formare un solo strato nella padella), salate e proseguite la cottura fino a che la zucca, punzecchiata con una forchetta, non vi sembra morbida. Assaggiate, aggiungete sale se necessario, e godetevi questo piatto che rifarete molte altre volte.

Note alla ricetta:

[1] Resistete assolutamente alla tentazione di dire ad un bambino che odia le cipolle, che quello che ha appena mangiato con tanta golosità facendo addirittura il bis, contiene della cipolla: strano ma vero non mangerà mai più la stessa preparazione.

[2] Parlandone in giro ho saputo che qualcuno aggiunge delle patate alla preparazione. non viene male, solo mettete le patate nelle cipolle 5 minuti prima della zucca. Le patate cuocciono più lentamente.

[3] Non saprei dire se questa ricetta può essere definita un secondo ed un contorno. Per mia abitudine non cucino troppe cose alla volta, quindi per me è un secondo o anche un piatto unico.

o vellutata di zucca, o minestra di zucca… chiamatela come vi pare.

Ingredienti:  zucca, patate, uno spicchio d’aglio, qualche aghetto di rosmarino, olio di oliva e pepe nero macinato fresco (mi piace tantissimo nelle zuppe), sale.

Prendete della zucca, se necessario sbucciatela (non tutte le varietà di zucche han la buccia “antipatica” e quelle che ho io al momento, varietà hokkaido non richiedono di essere sbucciate) e tagliatela a tocchetti.

Quanta zucca? -mi direte voi- E che ne so? -vi risponderò io…-
dipende da quanti siete, da se volete fare un esperimento o se invece ne volete fare un piatto principale. Io mi sono regolata così la prima volta: ho preso la pentola che di solito uso per zuppe e minestre e l’ho riempita di tocchetti di zucca per un terzo.

Sbucciate le patate, tagliatele a tocchetti ed aggiungeteli alla zucca.
Quante patate? La stessa quantità della zucca, quindi, rigorosamente ad occhio, un altro terzo di pentola…

Aggiungete lo spicchio d’aglio ed il rosmarino (se volete), coprite d’acqua (magari che superi di un dito le verdure), salate un poco (fatevi la vostra misura, salate un poco subito poi quando il passato sarà pronto, assaggiate e, se è il caso, aggiungete sale a poco a poco) e mettete a cuocere.

Dopo un tot, diciamo mezzoretta (in realtà non ho mai guardato l’orologio perchè di solito io metto a bollire sul gas poi, appena bolle, sposto sulla stufa e lascio lì fino a che mi viene fame o mi sembra ora di cena, ma mezzoretta mi pare la giusta misura per patate a pezzetti e per una verdura come la zucca che si disfa al solo guardarla) prendete un frullatore ad immersione e passate il tutto.

Servite (mamma! come sono fine oggi, ma potevo mica scrivere “scodellate”, siamo su un blog pubblico, perdinci!)  aggiungendo un cucchiaio di olio di oliva extraverginediprovenienzafidata e, se volete, del pepe nero macinato fresco.
Dei crostini non guasteranno, anzi…
La prima volta che ho mangiato questo passato cucinato da altri, me lo han servito con a parte dei semi di girasole leggermente tostati in padella, del lievito di birra e del germe di grano in fiocchi. non male.

Note alla ricetta:

  1. Non ho mai provato ma sarebbe il caso di provare a passare le verdure con il vecchio passaverdure a manovella, così si risparmia energia e si impara che gli elettrodomestici elettrici non sono indispensabili. La cosa che potrebbe diventare utile sia in caso di crisi energetica (capiterà? non capiterà? e chi lo sa? Intanto io mi preparo) sia in caso di vacanza in montagna nella baita di amici (se si ha la fortuna di averne con una baita isolata dal mondo)
  2. Ieri sera mi è venuta in mente una possibile variante (non amo troppo i passati senza niente da “mordere”): e se ci aggiungessi dell’orzo bollito? secondo me si abbina bene, è da provare. Dico orzo bollito perchè il passato mi viene così spesso che aggiungere dell’orzo e lasciarlo cuocere nel passato vorrebbe dire “stare dietro alla pentola” rimestando in continuazione. Se invece si fa bollire a parte il problema è superato, si scola, si aggiunge al passato, si lascia un paio di minuti a prendere sapore e voilà! Proverò e poi vi dirò cosa mene pare